VIAGGIO NEL DNA DELLE ORGANIZZAZIONI Il processo di contestualizzazione(r)
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Lo schema concettuale permette di avere una visione di insieme dell’Organizzazione, includendo tutti i possibili oggetti che costituiscono l’Organizzazione stessa e che sono rappresentati come specializzazione di knowledge entity. Più volte è stato detto che le entità definite devono essere caratterizzate in diversi contesti dove assumono gli attributi specifici. Questa fase è indicata con il nome di contestualizzazione. Ogni contestualizzazione è ottenuta determinando gli oggetti presenti nel contesto che si vuole esplodere e, per ognuno di questi, si possono avere due diversi livelli: strategico e operativo, come si può vedere, anche, dallo schema concettuale. I livelli di contesto sviluppati sono schematizzati in Fig. CON1 . Fig. CON1 Livello strategico ed operativo Per realizzare le contestualizzazioni si è proceduto in questo modo:
In contestualizzazioni diverse si possono avere entità comuni a più contesti oppure elementi misti (in uno stesso contesto si hanno entità uguali ma che sono definite in contesti diversi e, quindi, con significato diverso) (Figura CON2): Fig. CON2 Esempio Le entità comuni a più livelli sono indicate con un rettangolo il cui bordo è tratteggiato, mentre le entità miste sono indicate con un rettangolo con il bordo costituito da un trattino e un puntino, come indicato in Fig. CON3. Le contestualizzazioni dei livelli sono realizzate mettendo in evidenza solo le entità di knowledge entity e le loro specializzazioni (le rappresentazioni che possono assumere) negli specifici contesti. In questi è tralasciata la rappresentazione del legame con gli attributi valida per ogni sottolivello e che viene evidenziata solo nel livello di contesto rappresentato. |
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