VIAGGIO NEL DNA DELLE ORGANIZZAZIONI La Corporate DNA Ontology(r)
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Lo schema concettuale ottenuto per la rappresentazione dei concetti organizzativi e degli elementi fondamentali del Corporate DNA costituisce un punto di partenza per la formulazione di un’ontologia. Dopo la descrizione dei concetti attraverso la modellazione delle entità individuate (cattura), si passa alla loro rappresentazione attraverso un linguaggio formale (codifica). Il linguaggio di rappresentazione scelto fa riferimento alle reti semantiche, in particolare alle reti KL ONE, che di esse rappresentano una classe. La scelta è ricaduta su tale strumento in quanto viene adottato un formalismo grafico e tali reti sono facili da gestire. Inoltre, i concetti sono organizzati in una struttura gerarchica. Nelle reti semantiche i concetti sono rappresentati attraverso delle ellissi, le relazioni o proprietà attraverso frecce che vanno dall’entità-dominio all’entità-codominio e con un quadrato inscritto in un cerchio sulla freccia, gli archi sono utilizzati per la rappresentazione della gerarchia e sono visualizzati come frecce a doppio tratto. Per ottenere una rappresentazione più leggibile è stato preferito non rappresentare i ruoli come prevede la notazione delle reti KL-ONE, ma solo con la freccia orientata dall’entità-dominio all’entità-codominio e scrivendo su di essa il nome della proprietà o relazione. Per una migliore visualizzazione, la traduzione dello schema concettuale in rete semantica è stata realizzata rappresentando separatamente parti del modello complessivo e cercando di seguire la suddivisione utilizzata per la sua descrizione.Lo schema della rete (Corporate DNA Ontology) è stato quindi suddiviso in: Zona 1, Zona 2, Zona 3 e Zona 4. I vantaggi che derivano dalla realizzazione di un’ontologia per la formalizzazione dei concetti che descrivono il dominio di interesse sono dovuti essenzialmente alla possibilità di definire una tassonomia che classifichi in maniera univoca i concetti ricavati. Definire le ontologie significa formalizzare la conoscenza, nel nostro caso quella presente in ambito organizzativo, facilitarne il suo trasferimento e assicurarne la permanenza nel tempo, tenendo conto del fatto che essa è soggetta a continue revisioni. Inoltre, essa può essere tradotta in un formato machine-readable messo a disposizione dell’intera comunità attraverso la rete di Internet (basti pensare allo sviluppo del Web Semantic, considerato una vera rivoluzione del modo di accedere al Web). |
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