| concentrare tutta l’attenzione dell’Impresa
sull’incremento del surplus piuttosto che sulla suddivisione dello
stesso |
| sostituire sempre e comunque i tempi e metodi
di lavoro alle opinioni |
| eliminare tutte le cause che impediscono un’elevata
produttività e più precisamente: |
| l’errata opinione che l’aumento di
produttività porterebbe ad una riduzione dei posti di lavoro |
| l’abitudine a far finta di lavorare |
| l’uso dell’empirismo piuttosto che dei
metodi. |
L’organizzazione
scientifica del lavoro.
Il principio base che guida l’organizzazione scientifica
del lavoro consiste nel trasformare il modo di fare organizzazione in scienza.
Ciò deve avvenire, secondo Taylor attraverso:
| lo
sviluppo della scienza |
| la
selezione e l’addestramento scientifico dei lavoratori |
| l’integrazione
fra scienza e lavoratori |
| l’intima
e costante collaborazione fra direzione e lavoratori. |
La scienza si sviluppa attraverso il reperimento di dati
empirici e la creazione di standard per la pianificazione, lo
svolgimento ed il controllo delle attività lavorative.
Tali standard sono creati ed applicati per tramite
delle seguenti linee guida:
| campionatura
di un numero adeguato di modalità empiriche |
| scomposizione
e studio del lavoro nelle sue operazioni e movimenti elementari |
| misurazione
degli atti lavorativi ed individuazione dei tempi ottimali (tempi standard) |
| eliminazione
degli atti ridondanti, inefficaci, inefficienti, inutili |
| studio
e standardizzazione delle apparecchiature utilizzate |
| adozione
delle modalità più rapide e ricomposizione delle operazioni e dei
movimenti elementari in operazioni complesse più efficaci ed efficienti |
| individuazione
ed ottimizzazione dei carichi di lavoro con conseguente ridefinizione e
ridistribuzione degli organici. |
Devono inoltre essere affrontate in
modo altrettanto scientifico le problematiche inerenti la selezione, l’addestramento
e la retribuzione del personale.
La
teoria della direzione amministrativa.
Il termine è stato coniato da March e Simon (1958).
L’iniziatore di tale
teoria è individuabile in Fayol (1841-1925).
Può essere individuato un
filo conduttore fra la teoria dell’organizzazione scientifica del lavoro
e la teoria della direzione amministrativa: il fatto che questa pur
facendo riferimento alle funzioni in modo prevalente detta dei principi
che in ogni caso devono basarsi su di un metodo scientifico.
I punti fondamentali su
cui tale teoria è basata sono:
| la funzione direzionale è importante come
quelle tecniche |
| la funzione direzionale può essere appresa
attraverso specifici programmi di formazione |
| è necessario che sia elaborato un codice
direzionale a cui devono far capo una serie di principi. |
La funzione direzionale si
occupa di prevedere, organizzare, comandare, coordinare e controllare.
E’ caratteristico il fatto che
tale funzione è universale poiché è proprio indistintamente di tutte le
Organizzazioni ed è diffusa nel senso che interessa, anche se in maniera
diversa, tutti i dipendenti dell’Organizzazione e non solo i suoi vertici.
Per quanto riguarda i
principi, questi possono essere così riassunti:
- divisione del lavoro — definisce la
parcellizzazione in compiti degli obiettivi e delle attività
- autorità e responsabilità — riflette il
diritto di comandare, il potere di farsi obbedire, il dovere di decidere
nella tutela e nel rispetto degli obiettivi assegnati
- disciplina — riflette l’adozione dei
comportamenti richiesti dal rapporto impresa-dipendenti (obbedienza,assiduità,
lavoro, …..)
- unità del comando — sottolinea la necessità
che il comando è unico e
quindi non deve esistere ambiguità sulla esecuzione dell’ordine impartito
- unità di direzione — rappresenta il
requisito di base affinché sia rispettato il principio precedentemente
esposto e impone che un insieme di operazioni rivolte ad un determinato
scopo vedano un unico capo ed un unico programma
- subordinazione degli interessi particolari
all’interesse generale — impone che non sia penalizzato
l’interesse della collettività per quello dei singoli
- retribuzione del personale — deve risultare
equa e soddisfacente
- accentramento — rappresenta il livello di
potere di ogni individuo e le deleghe conferite
- gerarchia — rappresenta il livello di
dipendenza fra le strutture e quindi l’iter che devono seguire le
comunicazioni formali
- ordine — comprende l’ordine materiale (un
posto per ogni cosa ed ogni cosa al suo posto) e quello sociale (un posto
per ogni persona ed ogni persona a suo posto)
- equità — rappresenta la giustizia e la
stima che l’Organizzazione esercita sui dipendenti
- stabilità del personale — è l’esigenza
di limitare la mobilità interna e verso l’esterno del personale per
trarre vantaggio dall’esperienza acquisita e dalla formazione
professionale
- iniziativa — consente all’Organizzazione
di evolversi attraverso l’espressione dei singoli in termini di azioni ed
idee nei limiti dei compiti e degli obiettivi assegnati
- unione del personale — rappresenta
l’armonia ed il clima esistente all’interno dell’Organizzazione questa
è agevolata da uno stile di comando adeguato orientato all’integrazione
ed al corretto utilizzo delle risorse piuttosto che alla divisione.
La
teoria burocratica.
Il riferimento principale di tale teoria è Weber (1864-1920)
ed il modello burocratico da questi ideato.
La teoria si basa sui concetti di potere e
d’autorità e su come questi possono essere affermati sulla collettività.
Il potere è espresso da qualsiasi possibilità
di far valere in un contesto sociale, anche alla presenza d’opposizione, la
propria volontà.
L’autorità invece consiste nella possibilità
per un comando di trovare obbedienza da parte di un gruppo
d’individui.
Ciò che distingue potere ed
autorità è la legittimazione al comando.
La burocrazia rappresenta
l’apparato amministrativo per l’esercizio dell’autorità legale.
Le caratteristiche della burocrazia sono le seguenti:
- divisione del lavoro discilplinata e coordinata in
funzione delle competenze
- dipendenza gerarchica delle unità organizzative
tramite un rigido sistema di subordinazione
- sistema di regole generali finalizzate a garantire
uniformità, continuità e stabilità nell’attività
- impersonalità nelle relazioni interne ed esterne e
quindi spersonalizzazione dei problemi e delle situazioni
- il
lavoro è una professione fondata sulla qualificazione, le prestazioni e
l’esperienza.
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