VIAGGIO NEL DNA DELLE ORGANIZZAZIONI Genetica e genetisti(r)
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I genetisti si occupano di studiare tutti gli aspetti che concernono i geni, come si evolvono o mutano da una generazione all’altra, come si esprimono, come si comportano. Come ricercatori i Genetisti seguono un metodo d’indagine ipotetico-deduttivo, che consiste nel fare delle osservazioni, formulare delle ipotesi per spiegare le stesse, condurre degli esperimenti che consentano di fare di fare previsioni in base alle ipotesi formulate ed infine di saggiare le previsioni stesse. Un comportamento non difforme da quello degli analisti di organizzazione che rilevano ed analizzano l’esistente per comprendere il funzionamento di un’Impresa. I Genetisti sogliono dividere la genetica
in quattro branche principali:
Storicamente la genetica della trasmissione si è sviluppata per prima, seguita dalla genetica di popolazione, dalla genetica quantitativa ed infine da quella molecolare. Attraverso i prodotti che codificano, i geni svolgono un ruolo fondamentale nel determinare tutti gli aspetti della vita di un organismo. La comprensione della genetica della trasmissione dei caratteri , della genetica di popolazione e della genetica quantitativa può aiutare a capire la biologia delle popolazioni, l’ecologia, l’evoluzione, e il comportamento animale. Allo stesso modo, la conoscenza della genetica molecolare è importante in neurobiologia, in biologia cellulare, in biologia dello sviluppo, in fisiologia animale e vagetale, in immunologia e, naturalmente, nello studio della struttura e della funzione dei genomi. La ricerca si suddivide
poi in due rami fondamentali:
Non c’è una netta distinzione fra ricerca di base e ricerca applicata. Infatti entrambe impiegano approcci e tecniche simili e, per poter formulare delle ipotesi di lavoro, entrambe dipendono dall’accumulo di informazioni genetiche. Ad esempio la tecnologia del DNA ricombinante, una serie di procedure che consentono ai biologi molecolari di unire tra loro frammenti di DNA derivati da specie diverse e di clonare la nuova molecola di DNA ricombinante, ha avuto effetti profondi su entrambi i tipi di ricerca. Un ruolo fondamentale è stato oggi assunto, nella biogenetica dalle banche dati genetiche. Con il supporto dei computers è oggi possibile decodificare e classificare tutte le informazioni relative ai geni per poi memorizzarle in banche dati private o accessibili al pubblico. Possiamo considerare, come esempio, alcune banche dati genetiche che sono rilevanti per importanza presso l’NCBI (National Center for Biotechnology Information) al sito http://www.ncbi.nml.nih.gov. L’ NCBI fu creato nel 1988 come una risorsa nazionale degli Stati Uniti d’America per l’informazione di biologia molecolare e il suo ruolo è quello di creare banche dati pubbliche, condurre ricerche in biologia computazionale, sviluppare programmi per l’analisi di dati gnomici e disseminare le informazioni di interesse bio-medico, tutto per una conoscenza migliore dei processi molecolari che influenzano la salute umana e le malattie. Alcuni degli strumenti di
ricerca disponibili al sito NCBI sono:
A partire dal 1902 fino ai nostri giorni è stato fatto un notevole sforzo per costruire le mappe genetiche degli organismi comunemente impiegati in genetica. Le mappe genetiche sono dei veri e propri schemi (patterns) che illustrano la disposizione dei geni sui cromosomi e le distanze genetiche fra gli stessi. Lo scopo di costruire le mappe è sempre stato quello di conoscere l’organizzazione dei geni sui cromosomi. Queste sono essenziali per l’isolamento e la clonazione di geni di interesse e nell’ambito dei progetti gnomici, per ottenere la sequenza completa dei genomi. |
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