VIAGGIO NEL DNA DELLE ORGANIZZAZIONI

La fase di knowledge management(r)

 

 

 

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In fig.CM 27 sono riportate le sottofasi componenti la fase di knowledge management.

Creazione del knowledge.

Un sistema di Knowledge Management orientato alle necessità specifiche dell'organizzazione consiste in un metodo per la raccolta sistematica e la distribuzione in rete delle informazioni relative a:

bulletnormativa e documentazione;
bulletstruttura organizzativa;
bulletrisorse umane;
bulletprocessi di business.

Nella progettazione di tale sistema occorre sempre tenere conto di due requisiti:

bulletil livello d'aggiornamento delle informazioni distribuite;
bulletl'immediatezza del linguaggio che deve essere utilizzato per la diffusione del knowledge.

A tale sistema devono poter accedere tutti i dipendenti. È pertanto necessario disporre di un adeguato sistema di controllo degli accessi che consenta di filtrare opportunamente le informazioni contenute nel sistema secondo i diritti di accesso conferiti a ciascun utente (Security Management).

Il progettista impegnato in questa fase deve prevedere il rispetto dei seguenti requisiti:

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d'efficacia:
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la progettazione di un sistema integrato e coerente con gli obiettivi dell’azienda;

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l’introduzione di strumenti necessari alla raccolta e all’organizzazione del knowledge ed alla sua diffusione;

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d'integrazione con piattaforme d'office automation:
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a questo proposito è importante sottolineare l’importanza degli strumenti di produttività individuale nella raccolta, organizzazione e diffusione del knowledge. In particolare il sistema deve garantire pieno supporto ed integrazione agli strumenti di office automation o di groupware che costituiscono uno standard de facto nell’ambito del knowledge management.

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di scalabilità:
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il sistema deve essere infine scalabile in modo da rispondere efficacemente alle mutevoli esigenze degli utilizzatori del sistema sia in termini di numero complessivo di fruitori del servizio sia di tipologia e mix e di servizi informativi erogati; per questo l’architettura del sistema deve essere articolata opportunamente in modo da essere continuamente ‘scalata’ gradualmente in dimensioni senza necessità di modifiche radicali ai componenti utilizzati. Ciò è particolarmente vero tanto per la componente di repository quanto per le interfacce di accesso al servizio via rete.

La creazione del knowledge è il momento in cui si stabiliscono le modalità di apprendimento interno di tutta l’azienda, per cui richiede un’accurata pianificazione delle fasi di progettazione del knowledge.

L’obiettivo di questa fase è quello di avviare il sistema di knowledge management,  non di censire e caricare tutto il materiale disponibile presso il cliente (che rappresenta il contenuto del KM). È opportuno, nell’arco temporale pianificato per l’intervento,  provvedere a progettare e avviare il sistema complessivo e censire e caricare solo il materiale valutato compatibile con i tempi e le risorse dedicate al progetto.

Per il raggiungimento degli obiettivi indicati può essere valido lo sviluppo delle fasi progettuali sotto indicate:

 

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analisi e formalizzazione delle esigenze:
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In questa fase verranno analizzate le esigenze informative  e formulate le ipotesi di raccolta e distribuzione delle informazioni unitamente ai diritti di accesso alle stesse.

Verranno anche definiti e concordati con i responsabili delle diverse strutture aziendali i piani operativi di avvio in esercizio del sistema ed identificati i differenti ruoli di knowledge worker presenti in azienda;

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raccolta ed organizzazione delle informazioni:
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La fase prevede, compatibilmente con i tempi e gli obiettivi del progetto:
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la rilevazione del materiale esistente; L’identificazione delle tipologie dei documenti;

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la loro raccolta dagli uffici di competenza;

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l’impostazione degli standard documentali di raccolta, archiviazione e distribuzione di tali documenti;

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le modalità di aggiornamento;

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installazione del software:
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la fase consiste nell’installazione di un software di mercato specializzato nel Knowledge Management per l’Organizzazione (WinKare); attività prevista in questa fase è anche l’addestramento del personale preposto alla gestione del sistema nei differenti ruoli operativi e gestionali; l’installazione prevede inizialmente l’impianto della base dati e dell’interfaccia Client per i knowledge worker e successivamente l’installazione dell’interfaccia WEB di consultazione;

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 avvio in esercizio del sistema:
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caricamento della documentazione:
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in questa fase verranno inseriti nella base dati del sistema i documenti identificati nelle fasi precedenti e con le priorità definite nel piano esecutivo delle attività;

il personale preposto alla gestione del sistema verrà seguito dal team di progetto e posto in condizioni di operare autonomamente nell’espletamento delle attività di gestione del sistema di knowledge management;

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pubblicazione del knowledge:
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pubblicazione a favore di un insieme di utenti pilota; l’utenza, esemplificativa dell’utilizzo del sistema, riceverà per consultazione i documenti del sistema;

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sulla base delle risultanze della pubblicazione pilota verranno introdotti gli eventuali aggiustamenti necessari prima della distribuzione del servizio a tutta l’utenza identificata nelle precedenti fasi progettuali;

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personalizzazione dell'interfaccia di fruizione del knowledge:
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sulla base dell’analisi delle esigenze e delle eventuali necessità di adattamento emerse durante a fase di esercizio pilota, verranno concordate le personalizzazioni che si renderanno necessarie, non comprese nella presente offerta, alla base dati e/o all’interfaccia utente;

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presentazione del sistema ed avvio:
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a termine del progetto verranno presentati alla direzione amministrativa ed all’utenza il sistema operativo ed i risultati prodotti; verranno inoltre rilasciati ai gestori ed all’utenza i manuali operativi.  

 

Diffusione del knowledge.

 

Rendere disponibile il knowledge  è un’operazione molto vasta, che deve disporre a piene mani delle tecnologie informatiche. La conoscenza progettuale deve trasformarsi in conoscenza operativa che una volta assimilata dagli operatori deve a sua volta tradursi nel saper fare (know how). 

 

In tal senso il progettista deve operare secondo i seguenti passi: 

 
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creazione della normativa:
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una volta creato il modello organizzativo occorre tradurre i processi in norme, è auspicabile che ciò avvenga automaticamente e non attraverso l'utilizzo della risorsa umana;

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diffusione on-line delle procedure operative:
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Ogni utente deve essere affiancato nel suo lavoro da un sistema informativo che gli consenta di vedere in maniera intuitiva ogni passo previsto per svolgere correttamente il proprio lavoro;

la visibilità dei compiti deve avvenire on line (tramite la rete interna) e deve sfruttare delle interfacce grafiche che permettano di illustrare le fasi del proprio lavoro a livello macro e a livello di dettaglio selezionando il particolare passo selezionato (autoformazione);

questi sistemi garantiscono la massima chiarezza per i dipendenti (tanto maggiore quanto più è proceduralizzabile il proprio lavoro) perché basati su viste strutturate mediante un’interfaccia WEB.

Per garantire la personalizzazione del servizio di rete interna è necessario costruire dei profili di utenza da associare a ciascun dipendente, con modalità di accesso variabili (in base a opportune restrizioni) rispetto alle proprie responsabilità e alle proprie mansioni. 

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diffusione on-line del knowledge organizzativo:
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Il knowledge non è solo avere a disposizione “on line” e in tempo reale tutte le informazioni relative al proprio lavoro, ma riguarda la disponibilità per tutti di tutto ciò che riguarda la conoscenza organizzativa dell'Organizzazione;

tutti i dipendenti, ognuno per le proprie competenze,rispettando i livelli di accesso e di sicurezza, devono avere la possibilità di consultare on line:
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La visione;

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La cultura;

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Le strategie;

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Il modello di business;

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I modelli organizzativi implementati;

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I processi;

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Le attività; 

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le istruzioni operative sull'utilizzo di sistemi informativi-informatici;

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le istruzioni d'uso di maccunari o apparecchiature;

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Le posizioni organizzative;

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La normativa relativa a:
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Organizzazione;

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Qualità (ISO 9000/Vision 2000);

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controlli interni;

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rispetto e tutela della privacy;

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Sicurezza logica e fisica;

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ecc.

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predisposizione di corsi on line (e-learning):
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Sarà opportuno prevedere dei corsi per sviluppare le competenze (e l’approccio mentale al cambiamento, la formazione mirata agli atteggiamenti non è meno importante di quella mirata alle capacità) necessarie ai nuovi ruoli; anche in questo caso è possibile sfruttare le tecnologie di rete istituendo corsi on line, da affiancare ai tradizionali corsi in aula da combinare in base alle specifiche esigenze di ogni singolo caso.

 

Questo sistema di distribuzione è fondamentale per poter individuare con chiarezza la propria posizione nel “sistema azienda”: capire gli obiettivi strategici ed operativi, navigare sui processi imparando contestualmente l’operatività quotidiana, comprendere il chi fa cosa e le regole del gioco è ciò che fa il successo di un reengineering organizzativo. Cambiare le regole del gioco continuamente in funzione del mercato può avvenire solo se l’organizzazione reale è in grado di adeguarsi rapidamente al disegno teorico. L’apprendimento, la comprensione e l’applicazione del Knowledge creano una spirale che ha come obiettivo il business e il miglioramento continuo.

La condivisione del knowledge e la conoscenza delle caratteristiche rilevanti del sistema organizzativo, nel suo complesso, rendono l’individuo cosciente di essere una parte di un tutto, l’Organizzazione, che trae la sua forza dall’energia di ogni singola sua componente, come in un sistema biologico.  

Help desk

La gestione di un modello organizzativo innovativo, che agisce con pervasività sia sugli aspetti tecnici sia sulla cultura e sui modelli mentali  è estremamente complesso, in particolare nei primi momenti di vita.  

È plausibile pensare che nella fase di avvio del sistema e nei momenti successivi l‘azienda abbia bisogno del supporto di chi ha ideato il sistema. In molti settori di mercato Il vantaggio competitivo si definisce nel momento in cui il cliente o il personale interno richiede assistenza o ulteriori informazioni sul prodotto acquistato o su altri prodotti dell’azienda (la fase post vendita del prodotto servizio). 

Anche per un intervento di Change Management Organizzativo la gestione dell’assistenza ricopre un ruolo strategico.

Nel progetto può essere prevista la costituzione di una struttura di supporto, a carattere temporaneo  o permanente, a cui il cliente può rivolgersi per la risoluzione di malfunzionamenti (es. dei sistemi informatici applicati) o per consulenze di qualsiasi tipo.

La struttura sarà appoggiata su opportune tecnologie informatiche:

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tecnologie internet-extranet-intranet:
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teleconferenza;

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mail box;

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accesso remoto nel sistema per la soluzione on line dei problemi a livello complessivo o di singolo utente; 

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teleconsulenza;

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contatti telefonici:
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Si tratta di un tradizionale Call Center con gestione telefonica dei trouble ticket, eventualmente organizzato a più livelli (front end di gestione delle chiamate, back office di gestione delle soluzioni).

Tali sistemi affiancheranno il supporto basato sui tradizionali incontri personali.

I vantaggi di una struttura di Help Desk sono di seguito riportati:

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l’identificazione delle aree più critiche attraverso l’analisi delle richieste: e' possibile determinare i punti deboli del sistema per migliorarli nelle future versioni o per altri clienti;

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costruire un Database di conoscenza riutilizzabile a fronte di nuove chiamate e a fronte di futuri interventi di Change Management., alimentato dalle richieste del cliente;

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l’attivazione di procedure di Help Desk abilita un risparmio di risorse/tempi che consente una riduzione del costo al cliente in caso di intervento .

 

 

 

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